Pedestrians

Thursday, May 1, 2025
Le principali sfide in materia di sicurezza stradale che ci troviamo ad affrontare, e alle quali DUOBBRAK intende fornire una risposta concreta, sono i tassi costantemente elevati di incidenti e decessi evitabili a livello globale, esacerbati dai limiti intrinseci e dai potenziali guasti degli attuali sistemi di frenatura.
I frequenti richiami di veicoli dovuti a problemi ai freni, che colpiscono milioni di persone all'anno (si stima che i problemi ai freni contribuiscono a una percentuale significativa di incidenti con guasti meccanici), sottolineano questa fragilità e le conseguenze economiche per i produttori e la fiducia dei consumatori.
La miopia del settore nell'abbracciare innovazioni puramente meccaniche, come dimostrato dalla tiepida accoglienza iniziale di DUOBBRAK, ha contribuito a perpetuare queste vulnerabilità.
Inoltre, la dipendenza dell'industria automobilistica da materiali rari e ad alto impatto ambientale per le tecnologie di frenata crea instabilità economica e preoccupazioni geopolitiche.
Esiste una lacuna critica nella ricerca e nell'adozione di una soluzione universalmente affidabile, puramente meccanica, che migliora significativamente le prestazioni di frenata e garantisce la sicurezza anche in caso di guasto del sistema.
Questa inerzia non solo compromette la sicurezza stradale, ma ha anche implicazioni per la competitività e la sostenibilità del settore automobilistico storico occidentale.
I frequenti richiami di veicoli dovuti a problemi ai freni, che colpiscono milioni di persone all'anno (si stima che i problemi ai freni contribuiscono a una percentuale significativa di incidenti con guasti meccanici), sottolineano questa fragilità e le conseguenze economiche per i produttori e la fiducia dei consumatori.
La miopia del settore nell'abbracciare innovazioni puramente meccaniche, come dimostrato dalla tiepida accoglienza iniziale di DUOBBRAK, ha contribuito a perpetuare queste vulnerabilità.
Inoltre, la dipendenza dell'industria automobilistica da materiali rari e ad alto impatto ambientale per le tecnologie di frenata crea instabilità economica e preoccupazioni geopolitiche.
Esiste una lacuna critica nella ricerca e nell'adozione di una soluzione universalmente affidabile, puramente meccanica, che migliora significativamente le prestazioni di frenata e garantisce la sicurezza anche in caso di guasto del sistema.
Questa inerzia non solo compromette la sicurezza stradale, ma ha anche implicazioni per la competitività e la sostenibilità del settore automobilistico storico occidentale.

Monday, June 17, 2024
In Italia il 73% degli incidenti avviene sulle strade urbane, la velocità eccessiva è la prima causa dei più gravi e le vittime sono soprattutto utenti vulnerabili: persone a piedi, in bici o in moto. In questo contesto nazionale, nel 2022 Bologna ha registrato il 3° tasso di mortalità stradale più alto tra le quattordici grandi città italiane.
Con Bologna Città 30 - partendo dai dati dell’incidentalità locale, dai piani internazionali, europei e statali, dalle evidenze scientifiche sulla velocità sicura dei 30 km/h in ambito urbano e dal successo di numerose città in Europa - ci siamo dati come obiettivo prioritario diminuire incidenti, morti e feriti sulle strade cittadine, riducendo il limite massimo di velocità e creando uno spazio stradale più favorevole e sicuro per la mobilità attiva, senza variazioni significative dei tempi di viaggio anche grazie a un traffico più fluido, con benefici ambientali e di salute.
La Città 30 interpreta la sfida di unire in un progetto complessivo e dare attuazione concreta agli obiettivi generali del PUMS di Bologna del 2019:
- dimezzare l’incidentalità, incamminandosi verso la Vision Zero
- ridurre inquinamento atmosferico e acustico, nonché emissioni climalteranti da traffico, diminuendo la quantità di auto ed elettrificando i trasporti
- trasferire 255.000 spostamenti quotidiani che avvengono in automobile su modalità di trasporto sostenibili (mezzi pubblici, bici, piedi)
- trasformare lo spazio stradale da “conteso” a “condiviso”, migliorando accessibilità, qualità e sicurezza delle strade e piazze soprattutto nei quartieri dove le persone abitano, vanno a lavoro/scuola e passano il tempo libero.
Con Bologna Città 30 - partendo dai dati dell’incidentalità locale, dai piani internazionali, europei e statali, dalle evidenze scientifiche sulla velocità sicura dei 30 km/h in ambito urbano e dal successo di numerose città in Europa - ci siamo dati come obiettivo prioritario diminuire incidenti, morti e feriti sulle strade cittadine, riducendo il limite massimo di velocità e creando uno spazio stradale più favorevole e sicuro per la mobilità attiva, senza variazioni significative dei tempi di viaggio anche grazie a un traffico più fluido, con benefici ambientali e di salute.
La Città 30 interpreta la sfida di unire in un progetto complessivo e dare attuazione concreta agli obiettivi generali del PUMS di Bologna del 2019:
- dimezzare l’incidentalità, incamminandosi verso la Vision Zero
- ridurre inquinamento atmosferico e acustico, nonché emissioni climalteranti da traffico, diminuendo la quantità di auto ed elettrificando i trasporti
- trasferire 255.000 spostamenti quotidiani che avvengono in automobile su modalità di trasporto sostenibili (mezzi pubblici, bici, piedi)
- trasformare lo spazio stradale da “conteso” a “condiviso”, migliorando accessibilità, qualità e sicurezza delle strade e piazze soprattutto nei quartieri dove le persone abitano, vanno a lavoro/scuola e passano il tempo libero.

Tuesday, June 11, 2024
Sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del rispetto delle regole del codice della strada, che molto spesso viene trascurato a causa della fretta e molte volte della mancanza di consapevolezza sulle conseguenze delle proprie azioni è una sfida primaria
a cui bisogna aggiungere l'aggiornamento continuo dell'educazione stradale. Bisogna tenere il passo con l'evoluzione delle tecnologie delle autovetture molti utenti acquistano auto con livelli tecnologici di sicurezza molto avanzati che non sanno riconoscere e in conseguenza utilizzare, incluso l'uso responsabile dei dispositivi mobili alla guida.
E' fondamentale garantire che gli enti proprietari delle strade siano informati e sensibili nel mantenerle sicure cercando di minimizzare i rischi di incidenti, con adeguata segnaletica ed illuminazione nonché eliminando insidie sul manto stradale rendendole più sicure.
Infine, forse la sfida più grande è di cambiare la "cultura della guida", promuovendo comportamenti più responsabili e più rispettosi non per la paura di incorrere in sanzioni, ma per paura di fare del male ad altri utenti, rispettandone la vita.
a cui bisogna aggiungere l'aggiornamento continuo dell'educazione stradale. Bisogna tenere il passo con l'evoluzione delle tecnologie delle autovetture molti utenti acquistano auto con livelli tecnologici di sicurezza molto avanzati che non sanno riconoscere e in conseguenza utilizzare, incluso l'uso responsabile dei dispositivi mobili alla guida.
E' fondamentale garantire che gli enti proprietari delle strade siano informati e sensibili nel mantenerle sicure cercando di minimizzare i rischi di incidenti, con adeguata segnaletica ed illuminazione nonché eliminando insidie sul manto stradale rendendole più sicure.
Infine, forse la sfida più grande è di cambiare la "cultura della guida", promuovendo comportamenti più responsabili e più rispettosi non per la paura di incorrere in sanzioni, ma per paura di fare del male ad altri utenti, rispettandone la vita.

Wednesday, August 31, 2022
L’arresto cardiaco è un importante problema sanitario in Europa e in tutto il mondo.
Ogni anno oltre 400.000 persone in Europa e 60.000 in Italia sono colpite da arresto cardiaco. Nel 70% dei casi l’arresto cardiaco è testimoniato da non sanitari che possono iniziare le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP). Se i testimoni di un arresto cardiaco iniziano la RCP prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza della vittima aumentano di due/tre volte rispetto ai casi in cui la RCP non viene iniziata. ll progetto “Progetto Basic Life Support” è promosso da European Resuscitation Council (ERC) e European Driving Schools Association (EFA-EU) e UNASCA
Ogni anno oltre 400.000 persone in Europa e 60.000 in Italia sono colpite da arresto cardiaco. Nel 70% dei casi l’arresto cardiaco è testimoniato da non sanitari che possono iniziare le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP). Se i testimoni di un arresto cardiaco iniziano la RCP prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza della vittima aumentano di due/tre volte rispetto ai casi in cui la RCP non viene iniziata. ll progetto “Progetto Basic Life Support” è promosso da European Resuscitation Council (ERC) e European Driving Schools Association (EFA-EU) e UNASCA